BENEFICI DELL’ARPAGOFITO
✓ Riduce l’infiammazione
✓ Allevia i dolori articolari
✓ Antiossidante
✓ Stimola l’appetito
Che cos’è l’arpagofito?
L’arpagofito (Harpagophytum procumbens) è una pianta originaria del Sudafrica. Si trova nelle regioni semi-desertiche e nel deserto del Kalahari.
Produce una radice centrale e poi radici secondarie bulbose (tubercoli) che gli permettono di immagazzinare l’acqua. Così è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.
La pianta è soprannominata « griffe del diavolo » in riferimento ai suoi frutti spinosi con uncini ricurvi. Grazie a queste spine, il frutto può attaccarsi al pelo degli animali per essere trasportato e così disseminato in natura.
Come mostra questa review, l’arpagofito occupa un posto importante nella medicina tradizionale africana. È indicato per alleviare le indigestioni, la febbre o anche i reumatismi come riportato da questa review.
Sono i tubercoli quelli utilizzati perché contengono i principali principi attivi, tra cui i harpagosidi. Una volta raccolti, vengono essiccati e poi tagliati a fette prima di essere consumati.
Oggi la pianta è utilizzata in fitoterapia moderna. Le ricerche hanno messo in evidenza la sua azione antinfiammatoria che permette di alleviare i dolori articolari. È anche antiossidante e capace di stimolare l’appetito.
Composizione nutrizionale
- Amminoacidi
- Vitamine : provitamina A, C, B1, B2, B3, B5, B9, B12
- Minerali e oligoelementi : ferro, potassio, rame, magnesio, silice, fosforo, calcio
- Principi attivi antiossidanti : flavonoidi, fenoli
- Acidi organici : acido cinnamico, acido clorogenico
- Arpagosidi

I benefici dell’arpagofito
🔥 Riduce l’infiammazione
I tuberi contengono composti naturali, chiamati « glicosidi iridoidi », che partecipano alla regolazione dell’infiammazione. Tra questi, gli harpagosidi sono i più importanti.
Agiscono direttamente sull’infiammazione e sulle molecole coinvolte nell’organismo. Così, impediscono il rilascio del TNF-α (fattore di necrosi tumorale alfa), una citochina pro-infiammatoria.
Inoltre, inibiscono l’attività delle interleuchine IL-6 che possono causare una risposta infiammatoria eccessiva.
Pertanto, l’harpagophytum è interessante in caso di infiammazioni acute o croniche delle aree osteo-articolari e muscolo-tendinee: artrite, artrosi, tendinite…
Questo studio dell’università di Caen Normandie (Francia), condotto su cellule umane, mostra i suoi effetti benefici sull’infiammazione in caso di artrosi.
🏃🏻♂️ Allevia i dolori articolari
Gli harpagosidi hanno un’azione analgesica, cioè attenuano o addirittura sopprimono il dolore. Così, oltre a ridurre l’infiammazione, alleviano i dolori che essa provoca.
Consentono in particolare di attenuare i reumatismi e i dolori articolari legati all’artrite o all’artrosi. Agiscono inoltre su la mobilità e sulle rigidità per ritrovare un comfort articolare.
Infine, la pianta è indicata in caso di mal di schiena, lombalgia, dolori lombari, sciatica o torcicollo.
Questo studio dell’università Queen Margaret di Edimburgo (Scozia), condotto su pazienti affetti da disturbi reumatici, dimostra la sua efficacia nel sollievo dell’artrite.
🥝 Antiossidante
Le radici dell’harpagofito contengono composti antiossidanti. In particolare si trovano flavonoidi, fenoli e una piccola quantità di vitamina C.
Tutti lottano contro i radicali liberi che danneggiano le cellule, favoriscono le malattie cardiovascolari e l’insorgenza di tumori.
Questo studio dell’Università nazionale delle scienze e della tecnologia dello Zimbabwe, condotto in laboratorio, dimostra l’attività antiossidante della pianta.
🍽 Stimola l’appetito
Come il tarassaco o il fieno greco, l’harpagofito favorisce l’appetito. È quindi indicato in caso di perdita di appetito o di astenia (stanchezza generale che si accompagna a una perdita di appetito e a un dimagrimento).
Contiene composti amari che stimolano le papille gustative, favoriscono la secrezione di succhi gastrici e sostengono le funzioni biliari.
Inoltre, stimolando lo stomaco a produrre succhi gastrici, facilita la digestione e allevia la dispepsia (gonfiore, dolori addominali, flatulenza…).
Sono ancora necessari studi per comprendere la sua azione sull’appetito.

Come consumarlo?
In capsule o compresse
Le capsule e le compresse sono realizzate a partire da polvere di radici. Questo formato è pratico, facile da assumere e ha il vantaggio di non avere sapore.
Infatti, la polvere di harpagophytum pura è amara. Il suo sapore quindi non piace necessariamente a tutti.
Per una maggiore efficacia, le capsule devono essere sufficientemente dosate in harpagosidi, i principali attivi della pianta.
Scegliete un integratore che offra una concentrazione elevata di almeno il 30 % di harpagosidi.
In polvere
La polvere si miscela facilmente con acqua, un succo di frutta, latte vegetale o una bevanda salutare.
Ma ha un sapore relativamente pronunciato e amaro.
Inoltre, non offre la migliore concentrazione di harpagosidi.
In soluzione liquida
È possibile trovare l’harpagophytum in preparazione liquida, sotto forma di tintura madre o di fiale da bere.
Questi formati sono ricchi di principi attivi e sono adatti per una cura di più giorni.
Attenzione : la tintura madre contiene alcool. È sconsigliata alle donne in gravidanza, ai bambini o alle persone affette da determinate patologie.

In radici essiccate
Le radici essiccate si preparano in tisana o in decotto.
Basta lasciarle in ammollo in acqua bollente per 5-10 minuti.
Potete addolcire l’amarezza della bevanda aggiungendo miele o polvere di lucuma.
Preferite l’arpagofito biologico
Se potete, privilegiate l’harpagophytum coltivato in agricoltura biologica. Ciò vi garantisce un prodotto privo di residui di pesticidi e una coltivazione rispettosa dell’ambiente.
Esistono anche delle filiere eque che sostengono il lavoro dei piccoli produttori in Namibia, principale produttore di harpagophytum.
Posologia
La posologia media raccomandata è di 600-1200 mg al giorno.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Il suo consumo presenta alcune controindicazioni :
- Per precauzione, si sconsiglia l’uso dell’harpagophytum alle donne in gravidanza e in allattamento e ai bambini piccoli ;
- Le persone che soffrono di calcoli biliari o di ulcere devono evitarne il consumo ;
- L’harpagophytum può interagire con alcuni farmaci. Chiedete consiglio al vostro medico se seguite una terapia.
Il suo consumo presenta alcuni effetti indesiderati :
- Disturbi digestivi
- Nausea
- Diarrea
- Mal di testa
- Vertigini
Se avvertite effetti collaterali, interrompete l’assunzione e consultate un medico.
Fonti e studi scientifici
Sibonokuhle F Ncube, Lyndy J McGaw, Emmanuel Mfotie Njoya, Hilton G T Ndagurwa, Peter J Mundy, Samson Sibanda, 2021. The benefit of combining curcumin, bromelain and harpagophytum to reduce inflammation in osteoarthritic synovial cells.
Mary Warnock, Douglas McBean, Andreas Suter, Jen Tan, Patricia Whittaker, 2007. Effectiveness and safety of Devil’s Claw tablets in patients with general rheumatic disorders.
Thomas Brendler, 2021. From Bush Medicine to Modern Phytopharmaceutical: A Bibliographic Review of Devil’s Claw ( Harpagophytum spp.).
Luigi Menghini, Lucia Recinella, Sheila Leone, Annalisa Chiavaroli, Carla Cicala, Luigi Brunetti, Sanda Vladimir-Knežević, Giustino Orlando, Claudio Ferrante, 2017. Devil’s claw (Harpagophytum procumbens) and chronic inflammatory diseases: A concise overview on preclinical and clinical data.

