Qui ci piace parlare di tutto ciò che riguarda il cibo, che sia terrestre o celeste, servito su piatti o su tovaglie di carta, che sia crudo o raffinato, ma preferiamo quando è prodotto su suoli vivi, che onori il ciclo dell’acqua e che faccia fiorire sia le nostre interrelazioni sia la biodiversità.
Ecco un episodio in cui parleremo di agroecologia, politica, solidarietà, bene comune e cambiamento climatico.
L’ospite: Françoise Vernet, presidente dell’associazione Terre & Humanisme
Françoise Vernet opera da molto tempo nel mondo dell’impresa. Nel 2009 ha creato e diretto la Fondation Pierre Rabhi.
Attualmente è presidente onoraria dell’associazione Terre & Humanisme per la trasmissione dell’agroecologia. Membro esperta del Comitato per la Transizione Ecologica della Fondation de France, è anche amministratrice di “1% for the Planet France.”
Nel sud dello Yvelines ha creato l’AMAP di due villaggi, le Rencontres Citoyennes e co-organizza la Quinzaine des Possibles.
Presso Actes Sud dirige la collana “Passo all’atto” e si occupa della promozione dei saggi delle collane Nature et Société. Ha co-firmato il volume Impegnarsi in un’AMAP nel 2017 (Actes Sud). Diplomata come naturopata, co-conduce stage di digiuno e cucina viva nelle Landes nell’ambito di Jeûne & Jardin.
Le mie domande
- Potrebbe raccontarci perché si è impegnata nell’agroecologia?
- Che cos’è per lei una “buona agronomia”?
- Ci racconti il principio di un’AMAP?
- Spiegateci il motivo d’essere di Terre & Humanisme? Quanti siete?
- Che cos’è la sovranità alimentare? Qual è la situazione in Francia e in Europa?
- Si parla molto del clima. Diteci qualcosa sullo stato dei suoli in Francia e in Europa? E sull’acqua? E sulla biodiversità?
- Come nutrirsi bene quando si è vulnerabili?
- Quali sono i progetti che gestite con Les Restos du cœur?
- Che cos’è il glanage solidale? E i pasti solidali? E i giardini solidali?
- Lavorate anche sull’autonomia energetica?
- Qual è la vostra ricetta preferita?
Risorse per approfondire
Tutti gli episodi
Un podcast presentato da Louise Browaeys, con Matthieu Brillard alla tecnica.

