Meliloto: benefici, posologia, controindicazioni

Il meliloto è una pianta biennale della famiglia delle Fabaceae, comune in Europa. Cresce su terreni calcarei o leggermente salmastri e si adatta ad altitudini fino a 2200 metri. I suoi fusti possono raggiungere un metro di altezza e portano foglie trifogliate e fiori gialli profumati riuniti in grappoli, che fioriscono da maggio a settembre e sono molto apprezzati dalle api, da cui il nome "meli" che significa "miele". Storicamente, il meliloto era già menzionato da figure della medicina antica come Ippocrate e Dioscoride per i suoi effetti sui dolori di stomaco e di fegato. Nel Medioevo le sue proprietà sedative erano riconosciute. Le sommità fiorite della pianta sono le parti utilizzate in fitoterapia. Il meliloto è ricco di cumarine, in particolare della melilotina che gli conferisce proprietà anticoagulanti lievi. Contiene inoltre flavonoidi come il kaempferolo e acidi fenolici come l'acido salicilico. Questi componenti contribuiscono ai suoi effetti veno-linfatici, riducendo l'infiammazione e migliorando la microcircolazione. Gli usi moderni del meliloto si estendono ai trattamenti delle insufficienze venose, dei linfedemi e delle emorroidi. I suoi estratti sono standardizzati per contenere almeno lo 0,3% di cumarina, assicurando così l'efficacia e la sicurezza nelle sue applicazioni terapeutiche.