Descrizione e funzioni del potassio nell’organismo
Il potassio, rappresentato dal simbolo K, è un sale minerale presente in ogni cellula del corpo. Questo elettrolita circola nell’organismo attraverso il plasma sanguigno.
Svolge un ruolo essenziale in diverse funzioni corporee, come il metabolismo dei carboidrati, la trasmissione di micro-impulsi elettrici nelle cellule, il mantenimento del pH del sangue.
La differenza di concentrazione di potassio (e di sodio, il cui simbolo è Na) tra l’interno e l’esterno della cellula determina la creazione di un potenziale d’azione, un potenziale elettrico che permette l’instaurarsi della circolazione dell’impulso nervoso e la contrazione delle cellule muscolari.
Questo potenziale d’azione è alla base della contrazione e del funzionamento di tutte le cellule muscolari del corpo.
Il livello di potassio nel sangue è chiamato kaliemia. È compreso tra 3,5 e 5 mmol/L. Le variazioni al di sotto e al di sopra di questo valore definiscono l’ipokaliemia (livello di potassio nel sangue troppo basso) e l’iperkaliemia (livello di potassio troppo elevato nel sangue).
I benefici del potassio
Il potassio è un elettrolita il cui livello si determina effettuando un ionogramma sierico. Questo prelievo di sangue permette di determinare la kaliemia: è il livello di potassio nel sangue.
Questo esame biologico viene spesso eseguito nell’ambito dei controlli di salute. Infatti, il potassio interviene in numerose funzioni dell’organismo, in particolare in:
- La contrazione muscolare
- Il mantenimento del ritmo cardiaco
- L’equilibrio delle variazioni della pressione arteriosa
- La trasmissione dell’impulso nervoso
- Il mantenimento della volemia (volume di sangue circolante) in equilibrio con il tasso di sodio circolante (il tasso di potassio esercita un ruolo sul contenuto d’acqua delle cellule, da cui la sua influenza sulla volemia)
- La produzione di aldosterone, ormone surrenale che agisce sull’eliminazione del potassio a favore del sodio (nell’ambito degli scambi intercellulari di sali minerali). L’aldosterone esercita un’azione sull’aumento della pressione arteriosa
- Il mantenimento del funzionamento renale e dell’equilibrio acido-base
- La sintesi di proteine e carboidrati

Il mantenimento di un livello sufficiente di potassio consente di evitare i disturbi del ritmo cardiaco e di preservare il tono muscolare.
I sintomi evocativi di una carenza di potassio
L’ipokaliemia è definita da un livello di potassio nel sangue inferiore a 3,5 mmol/L. Le carenze di potassio (così come il sovradosaggio) possono avere gravi conseguenze per la salute. È quindi fondamentale individuarle efficacemente.
I deficit di potassio si manifestano con i seguenti sintomi:
- Debolezza o crampi muscolari
- Affaticamento
- Dolori addominali o stitichezza
- Formicolio alle estremità (mani, piedi)
- Una perturbazione del transito intestinale
- Un aumento della pressione arteriosa
- Bisogno frequente di urinare
In caso di ipokaliemia moderata, il medico può prescrivere un trattamento per via orale. Nei casi gravi, la carenza di potassio può provocare disturbi del ritmo cardiaco, fino a un’aritmia o alla paralisi muscolare.
Il trattamento instaurato consiste in una supplementazione di potassio per via endovenosa (infusione sotto sorveglianza medica e paramedica) durante un ricovero.
Questa supplementazione è essenzialmente effettuata da professionisti sanitari qualificati, per evitare le complicanze. È prevista una sorveglianza biologica.
Le cause dell’ipopotasemia possono essere imputate all’assunzione di diuretici, a episodi di vomito o diarrea importanti (gastroenterite), a scarso apporto alimentare (anoressia) o a disturbi alimentari (vomito autoindotto, nel caso di bulimia o anoressia).
L’assunzione di diuretici è generalmente associata alla prescrizione di ionogrammi ematici regolari, al fine di rilevare eventuali carenze di potassio.
Apporti raccomandati di potassio
L’apporto di potassio è facilmente garantito da un’alimentazione ricca e varia. Le assunzioni raccomandate per mantenere una normale concentrazione di potassio nel sangue sono le seguenti:
- Bambini da 6 mesi a 1 anno : 750 mg/giorno
- Bambini da 1 a 4 anni : 800 mg/giorno
- Bambini da 5 a 7 anni : 1 000 a 1 100 mg/giorno
- Bambini da 8 a 10 anni : 1 800 mg/giorno
- Adolescenti tra 11 e 14 anni : 2 500 a 2 700 mg/giorno
- Adolescenti oltre i 15 anni e adulti : 3 500 mg/giorno
- Donne che allattano : 4 000 mg/giorno
Top 5 degli alimenti contenenti potassio
Il potassio è presente nelle carni e nei pesci, ma anche in molti frutti e verdure.
Interessante per i vegetariani e i vegani, che quindi hanno la possibilità di assicurare i loro apporti quotidiani adottando una alimentazione ricca di potassio. E ciò, nonostante non consumino carne o prodotti di origine animale.
Ecco 5 alimenti contenenti questo prezioso nutriente.
La frutta secca

Albicocche e uva passa, fichi e datteri secchi sono i frutti più ricchi di potassio.
Per chi li apprezza, è preferibile prepararli seguendo le proprie ricette, al fine di ridurre il contenuto di zuccheri. Infatti, la frutta secca venduta in commercio è molto zuccherata.
Meglio consumarli con parsimonia, a colazione con una porzione di formaggio fresco o durante gli spuntini, verso le 16:00-17:00.
Il cacao in polvere senza zucchero

Il cacao in polvere senza zucchero è uno degli alimenti che contiene più potassio. Infatti, 100 g apportano circa 1.500 mg di potassio. Si comprende quindi l’interesse di aggiungerlo alla propria alimentazione.
Il cacao crudo e il cioccolato fondente al 70% vanno anch’essi aggiunti al menu per beneficiare di un tasso eccezionale di potassio.
Il cacao in polvere senza zucchero è ideale per preparare bevande calde da gustare a colazione. Uno o due quadratini di cioccolato fondente arricchiranno perfettamente le vostre pause merenda.
Il pollo

Il pollo arrosto contiene 700 mg di potassio ogni 100 g di alimento. Privilegiare il petto di pollo senza pelle, poco calorico, per comporre i vostri menù.
Il pollo arrosto permette di preparare piatti equilibrati come insalate, sandwich freschi, arricchiti con insalata e pomodori. Può essere consumato anche con verdure e una porzione di farinacei a pranzo o a cena.
La banana

La banana è un alimento sicuro. Ricca di triptofano, è ideale per preservare il sonno, combattere lo stress e garantire un apporto di fibre e di magnesio.
Da consumare preferibilmente così com’è, senza aggiunta di zucchero, come dessert o come merenda.
L’avocado

Ricco di omega-3, acidi grassi benefici per il cervello, l’avocado garantisce anche un apporto consistente di potassio (oltre 400 mg per 100 g di avocado). Questo alimento presenta quindi diversi benefici per la salute.
Da consumare fresco, come antipasto con il classico avocado-gamberetti o in insalata, durante un pranzo leggero accompagnato da una vinaigrette leggera.
Si trova anche potassio negli spinaci, nelle patate, nei fagioli bianchi o nella pasta integrale.
Questo elemento si dissolve facilmente in acqua. Per preservare il livello di potassio, è preferibile utilizzare metodi di cottura come la cottura a vapore o in cartoccio.
In caso di cottura in acqua (come per i fagioli bianchi, le patate o la pasta integrale), è utile sapere che l’acqua di cottura contiene potassio.
Pericoli, effetti indesiderati e sovradosaggio del potassio
L’iperkaliemia (livello di potassio troppo alto nel sangue) non va sottovalutata. Si considera che il livello di potassio nel sangue sia troppo alto, oltre 5 mmol/L (o addirittura oltre 5,5 mmol/L, in alcuni casi).
I segni dell’iperkaliemia sono:
- Tremori
- Debolezze muscolari
- Formicolii agli arti
- Parestesie (dita, bocca)
- Nausea/vomito
- Disturbi del ritmo cardiaco
Proprio come l’ipokaliemia, l’iperkaliemia grave può essere all’origine di un’aritmia cardiaca (o addirittura di un arresto cardiaco). Le sue conseguenze non devono quindi essere trascurate.
L’iperkaliemia è generalmente dovuta a un’insufficienza renale acuta o cronica, a un’alimentazione troppo ricca di potassio (a volte adottata da alcuni sportivi), alla presenza di diabete, di una malattia cardiovascolare, o in caso di malattia endocrina (in particolare la malattia di Addison, legata a un difetto di aldosterone, ormone surrenalico che regola il livello di potassio).
Alcuni trattamenti farmacologici, come alcuni antinfiammatori non steroidei o farmaci antipertensivi, provocano iperkaliemie.
Per trattare questo squilibrio elettrolitico, la modifica della dieta (limitando o eliminando gli alimenti contenenti potassio), la prescrizione di diuretici, di bicarbonato di sodio o di gluconato di calcio, a seconda dei casi, permettono di risolvere l’iperkaliemia.
In caso di insufficienza renale grave, è tuttavia necessario ricorrere all’emodialisi, al fine di ristabilire il livello di potassio nel sangue.
Promemoria: il trattamento dell’iperkaliemia viene somministrato sotto sorveglianza medica e paramedica. Il dosaggio della kaliemia viene effettuato regolarmente, fino al ripristino del livello normale.
Di norma viene associato un monitoraggio della funzione cardiaca per prevenire possibili complicanze. Non esitate a consultare un medico se riscontrate uno dei sintomi menzionati in questo articolo (che si tratti di ipopotassiemia o di iperpotassiemia).

