PROMEMORIA SUL MELOGRANO
✓ Apprezzato per il suo rosso brillante e il suo sapore dolce e acidulo, il melograno è consumato sin dall’antichità nelle regioni mediterranee. Si trova anche in Cina e in America del Sud (Cile, Argentina…).
✓ Cresce su alberi chiamati melograni, da agosto a dicembre. Ogni melograno può contenere fino a 400 semi rinchiusi in « alveoli ». È da lì che prende il suo nome latino « granatus » che significa « a molti semi ».
✓ Molto ricco di vitamina C e di numerosi antiossidanti, stimola il sistema immunitario, ha proprietà antinfiammatorie, antibatteriche ed è oggetto di studi approfonditi nella ricerca sul cancro.
Una piantagione familiare
La famiglia di Dany coltiva melograni dagli anni 1980 a Sant Joan d’Alacant, nella periferia di Alicante. Questa regione molto soleggiata per tutto l’anno è considerata il frutteto d’Europa. Vi si trovano frutti subtropicali che solitamente crescono lontano da noi: avocado, mango, nespole…

Ma è il melograno che ci interessa oggi! Un frutto che si trova sui banchi da settembre a marzo, e talvolta anche nei cosmetici, e che può costare molto caro. Cosa ci piace tanto del melograno?
Oltre ai suoi benefici comprovati per la salute, è sicuramente il suo colore rosso/rosa brillante a renderla una star del cibo sano negli ultimi anni. Ma oggi scopriremo che i migliori melograni non sono i più colorati e “instagrammabili”.

Dany ci accoglie con sua moglie Marion sotto un sole cocente. Dopo una tesi in Neuroscienze a Parigi, alla ricerca di un’avventura completamente diversa e più concreta, decide di tornare in Spagna e prendere le redini dell’azienda di famiglia. Coltiva diverse varietà di melograni, distribuite su 7000 alberi e una decina di ettari.
Ci crescono anche ulivi, aranci, dei carrubi… Una piccola casetta verde all’ingresso è adibita alla vendita a filiera corta.

La varietà più coltivata da Dany è una varietà molto ricercata, endemica e presente in questa regione da 6000 anni: la Mollar de Elche. Possiede una denominazione di origine controllata, che qui chiamiamo D.O.P. Ha la particolarità di essere priva di acidità, presenta una colorazione bronzo e gialla piuttosto che un rosso acceso, e i suoi arilli sono rosa madreperla.
Strategie dell’agricoltura biologica
Tre persone lavorano a tempo pieno nell’azienda. Si raccolgono circa 120.000 kg all’anno di Mollar de Elche. Il melograno è un frutto delicato, che può subire stress idrici e rimanere improvvisamente privo d’acqua.

La siccità è una delle grandi sfide della piantagione, dato che non piove mai ad Alicante! Perciò si irriga regolarmente i melograni con l’acqua di un fiume vicino.
I melograni sono piante arbustive: piantando dei rami, si possono ottenere alberi che producono frutti dopo il terzo anno. Ma i frutti non vengono raccolti subito.
La piantagione di Dany è in agricoltura convenzionale, perché anche se gli piacerebbe passare al biologico, deve affrontare problemi di resa insolubili e pressioni sull’estetica dei frutti (i melograni biologici “non sono belli” e non si vendono bene sul mercato).

Invece, utilizza strategie dell’agricoltura biologica. Innanzitutto, ricorre a una fauna ausiliaria per proteggere i suoi alberi e i suoi frutti dagli insetti predatori.
Si effettuano rilasci di insetti: le crisopidi e le vespe rosse, per esempio, mangeranno i moscerini. Sono più efficaci delle coccinelle, che non si attardano!
Per ridurre l’irraggiamento solare e prolungare l’umidità, si utilizzano residui di compost e piante erbacee per creare una copertura vegetale. Il trifoglio bianco impiegato qui interagirà con l’albero, strutturerà il suolo, attirerà gli impollinatori e intrappolerà i nitrati.

Usa anche trappole a feromoni per controllare lo sviluppo dei parassiti. Queste trappole sono un indicatore del trattamento da effettuare: ecologico, o se il biologico non funziona, bisogna usare pesticidi.
Si incontra persino una tana di lepre! Ma guardiamo più da vicino e assaggiamo i melograni.



Dal campo al laboratorio

Dopo 8 anni a coltivare melograni, Dany ha fatto diverse constatazioni che oggi lo portano a trovare una strada più innovativa.
Innanzitutto, alla gente non piace sbucciare le melagrane. Inoltre, una grande parte del raccolto, circa il 30%, non viene valorizzata e finisce in succo. Infine, ricevo solo 35 centesimi per kg raccolto e non sopporto più il modo in cui gli agricoltori vengono retribuiti.
Sfruttando il suo background scientifico, ha condotto ricerche sui diversi modi di valorizzare i suoi frutti, giungendo alla conclusione che la liofilizzazione fosse la migliore opportunità.

Questa tecnica di essiccazione a bassa temperatura permette di conservare tutti i nutrienti e le proprietà del melograno (e sono tanti!), di conservarlo a lungo e di consumarlo durante tutto l’anno, nel modo più pratico possibile.

Dany ha coinvolto degli investitori locali e ha appena aperto il suo laboratorio, in collaborazione con le sue sorelle. Procederanno alla liofilizzazione dei semi di melograno, ma anche di mele, kiwi, lamponi e altri frutti del posto. Hanno appena lanciato il loro marchio, Integrana.
Che immensa fortuna vedere come cresce questo meraviglioso frutto che è il melograno. Auguriamo tanto coraggio a Dany e alla sua famiglia per questo progetto molto promettente 🙏🏻

