Che cos’è la vitamina D ?
Una pro-ormone
La vitamina D, anche chiamata « calciferolo », è una pro-ormone. Essa è il precursore di l’ormone calcitriolo che aumenta l’assorbimento del calcio.
Per questo è principalmente conosciuta per il suo ruolo nella crescita ossea.
Questa vitamina è prodotta naturalmente dall’organismo. Essa è sintetizzata dalla pelle sotto l’azione dei raggi UVB.
Oltre all’esposizione al sole, essa viene anche assunta tramite l’alimentazione e/o l’assunzione di integratori. Si distinguono allora 2 tipi di vitamina D :
- la D2 o ergocalciferolo di origine vegetale
- la D3 o colecalciferolo che si trova nella carne animale.
Tra gli alimenti ricchi di vitamina D, si possono citare l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi, le uova, i prodotti lattiero-caseari e i funghi.

Un ruolo fondamentale per l’immunità
Oltre alla sua importanza per la salute ossea, è anche essenziale per il sistema immunitario. Numerosi studi hanno così confermato il legame tra vitamina D e immunità.
A tal proposito, l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) autorizza la dichiarazione sulla salute : « La vitamina D contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario ».
Questa vitamina liposolubile circola nel sangue. I suoi recettori sono presenti in quasi tutte le cellule dell’organismo. Sono in grado di regolare alcuni processi, attivarli o disattivarli.
Modulano in particolare l’espressione dei geni HLA coinvolti nell’immunità. Pertanto, la vitamina D contribuisce a una risposta immunitaria sana e funzionale.
Inoltre, essa stimola la capacità di difesa dell’organismo contro le aggressioni e gli agenti patogeni.
Per questo una carenza di vitamina D si traduce in una maggiore facilità a contrarre malattie e infezioni. Una supplementazione può quindi essere necessaria e benefica in inverno.
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I suoi benefici sul sistema immunitario
Attiva le difese immunitarie
La vitamina D stimola le difese immunitarie dell’organismo e in particolare i linfociti T (globuli bianchi). Così, queste cellule killer sono meglio in grado di combattere batteri, virus e altre infezioni.
Questo studio, ad esempio, conferma il suo interesse contro le infezioni acute delle vie respiratorie : rinofaringite, bronchite, polmonite…
In caso di carenza di vitamina D, questi globuli bianchi entrano in fase dormiente. La vitamina D permette di mobilitarli e di rilanciare la risposta immunitaria.
Attiva anche l’espressione dell’enzima PLC-gamma 1 (proteina fosfolipasi C gamma 1). Aiuta la cellula a fornire una risposta adeguata in base all’agente patogeno.
Infine, stimola le cellule dendritiche. Queste ultime rilevano gli agenti infettivi, catturano l’antigene e avvertono i linfociti T.
Come mostra questo studio, la vitamina D regola la maturazione delle cellule dendritiche, che corrisponde al momento in cui la cellula rileva l’agente patogeno e si mette in azione.
Sostiene il sistema immunitario adattativo e innato
Come mostra questo studio, la vitamina D sostiene il sistema immunitario adattativo e il sistema immunitario innato (o acquisito).
L’immunità innata agisce immediatamente in caso di aggressione. Difende l’organismo rapidamente mobilitando cellule e attivando vari meccanismi. È la prima barriera di difesa.
L’immunità adattativa, invece, offre una risposta più tardiva ma duratura. È costituita dai linfociti T e B. Mira all’agente infettivo e conserva l’antigene nella memoria. È garante di una risposta immunitaria sempre più efficace e mirata.
Da un lato, la vitamina D aiuta le difese di prima linea come i macrofagi. Aumenta inoltre il numero di neutrofili, altri globuli bianchi che sostengono i macrofagi.

D’altra parte, sostiene le cellule T dell’immunità adattativa come mostra questo studio. Inoltre, aumenta il numero di linfociti Th2 che combattono i parassiti.
Infine, secondo questo studio, previene perfino una possibile iperreazione del sistema immunitario in caso di infezione da Covid-19.
Favorisce l’eliminazione dei patogeni
Oltre ad agire in amont e a stimolare il sistema immunitario, sostiene anche i meccanismi di eliminazione dei patogeni.
Per questo, e come mostra questo studio, favorisce la sintesi di peptidi antimicrobici da parte delle cellule immunitarie. Questi agenti intervengono nella risposta innata.
Comprendono in particolare la catelicidina e le difensine. Sono in grado di perforare e di alterare le membrane dei virus per distruggerli meglio e eliminarli.

